Nel mese di novembre 2006 le due opere furono esposte entrambe per la prima volta al pubblico, nella Cappella Cerasi della basilica di Santa Maria del Popolo a Roma. Attenendosi al testo evangelico e differenziandosi dagli esempi precedenti (incluso il suo, quello della prima versione), Caravaggio decise di eliminare dalla scena la figura di Cristo (in fondo gli Atti parlano di una luce e di una voce). Paolo, scalzato dal cavallo imbizzarrito, precipita a terra e con le mani si scherma gli occhi feriti dalla luce divina. Röttengen afferma che questa soluzione è estremamente moderna perché allude ad un dramma che si svolge nell'intimo dell'uomo, che allarga le braccia come segno di estrema dedizione al Cristo. La seconda versione della Conversione di San Paolo si concentra sull’esatto momento in cui Paolo si converte, prima di diventare apostolo di Cristo. L'autore del blog dichiara infine di non essere responsabile per le osservazioni degli utenti e si riserva il diritto di cancellare commenti ritenuti offensivi, provocatori, inutili o di natura pubblicitaria. Dal 16 novembre 2008 fino al 20 dicembre 2008 il capolavoro di Caravaggio è stato esposto a Palazzo Marino a Milano; dal 20 febbraio al 13 giugno 2010 alle Scuderie del Quirinale. La Conversione di San Paolo (o Conversione di Saulo) è un dipinto a olio su tela di 230x175 cm, realizzato nel 1601 dal pittore italiano Caravaggio. I contenuti degli articoli del blog sono frutto ed espressione della volontà personale dell'autore. Monsignor Tiberio Cerasi, tesoriere di Papa Clemente VIII, acquistò una piccola cappella nella Chiesa di Santa Maria del Popolo, destinandola alla sua sepoltura. Questo sito utilizza Cookie. Si tratta pertanto di due dipinti su tela (non su tavola di cipresso come pattuito col Cerasi nel 1600) differenti da quelli conservati nel proprio studio e realizzati cinque anni prima. Puoi ascoltare il mio podcast su: Apple Podcasts | Android | Google Podcasts | Spotify | Cos'è? Roma, luglio 1600. Questa clamorosa notizia del rifiuto delle tavole, riferita dal Baglione, non ci convince. Non avendo finalità di lucro non presenta banner pubblicitari di alcun genere. Tuttavia, proprio tanta staticità, tanto silenzio riescono a rendere con forza l’idea della folgorazione che lasciò un segno indelebile nell’anima di Paolo: un fatto «compiuto e compiuto per sempre, incancellabile», chiosa Giulio Carlo Argan, altro grande maestro della storiografia novecentesca. Quest'opera, assieme alla scomparsa Crocifissione di san Pietro, fu commissionata nel settembre 1600 da Monsignore Tiberio Cerasi (Tesoriere Generale della Camera Apostolica sotto il papato di Clemente VIII), per essere poi posizionate nella cappella che il prelato aveva acquistato nella chiesa di Santa Maria del Popolo a Roma. Articolo precedente Il 24 settembre 1600 Caravaggio fu incaricato da monsignor Tiberio Cerasi di dipingere due quadri che raffigurassero il prodigio della conversione di san Paolo e la crocifissione di san Pietro. Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. Cosa successe nel frattempo? Infatti il cavallo occupa una parte rilevante del dipinto delineando anche in questa scelta il carattere innovatore della pittura caravaggesca. Queste ipotesi sono tutte molto deboli. Creative Commons Attribuzione – Non commerciale – Non opere derivate 4.0 Internazionale, https://www.artesvelata.it/wp-content/uploads/2018/11/La-Conversione-di-San-Paolo-di-Caravaggio-Arte-Svelata.mp3. Infatti le norme paleottiane prescrivevano di non porre al centro della rappresentazione un animale o elementi secondari. Un vero e proprio giallo nella storia di un grande capolavoro. Bella ed interessante. Affidò la ristrutturazione architettonica del vano a Carlo Maderno, in quegli anni il miglior architetto di Roma; per la sua decorazione, invece, contattò i due pittori più famosi della città: Annibale Carracci e Michelangelo Merisi da Caravaggio (1571-1610). Affidò la ristrutturazione architettonica del vano a Carlo Maderno, in quegli anni il miglior architetto di Roma; per la sua decorazione, invece, contattò i due pittori più famosi della città: Annibale Carracci e Michelangelo Merisi da Caravaggio (157… La luce invece è il simbolo della Grazia divina che irrompe nelle tenebre del peccato (il fondo scuro). Caravaggio fu, come sempre, assai rapido nell’eseguire il proprio lavoro: fin troppo, giacché al momento della consegna, il 10 novembre del 1601, i lavori nella cappella erano ancora in alto mare. 2. Puoi ascoltare il mio podcast su: Apple Podcasts | Android | Google Podcasts | Spotify | Cos'è? Prossimo articolo, Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. Una possibile spiegazione ci viene fornita dal pittore Giovanni Baglione, che nelle sue Vite, pubblicate nel 1642, racconta di come le due prime versioni su tavola di Caravaggio «non piacquero al padrone (e) se li prese il card. Una copia del soggetto fu eseguita da Lionello Spada ed è conservata al Museo dell'Ermitage a San Pietroburgo. La scena ritrae il momento topico della conversione di Paolo (descritto in Atti 26,12-18): quello in cui a Saulo, sulla via di Damasco, appare Gesù Cristo in una luce accecante che gli ordina di desistere dal perseguitarlo e di diventare suo ministro e testimone. La Crocifissione di san Pietro, presente ancora nel 1691 in Spagna, è andata, invece, sciaguratamente persa. L’artista, nella sua travagliata vita, ha dipinto innumerevoli soggetti, e quello di cui voglio parlarti oggi, ha per protagonista il persecutore romano di cristiani più famoso: le opere di cui ti parlo sono intitolate la conversione di San Paolo. Di proprietà della famiglia romana Odescalchi, è chiamato anche Caravaggio Odescalchi per distinguerlo da un altro dipinto sullo stesso tema, conservato nella cappella Cerasi della basilica di Santa Maria del Popolo a Roma. La tavola Odescalchi è ancora molto legata alla tradizione cinquecentesca; la nuova versione, della Cerasi, ben più rivoluzionaria della sua gemella, è invece esemplare del percorso artistico intrapreso dall’artista nell’ultima fase della sua vita. Roma, luglio 1600. Questo blog ha uno scopo puramente didattico e divulgativo. Lo stesso Caravaggio non poté pertanto consegnare le sue due opere (che tuttavia gli vennero pagate, il 10 novembre 1601, dall'Ospedale della Consolazione, beneficiario dell'eredità del Cerasi, seppur a un prezzo inferiore rispetto a quello pattuito); decise pertanto di conservarle entrambe presso il suo studio in attesa del compimento dei lavori di restauro della cappella. Calvesi ritiene che la scelta di porre al centro del dipinto il cavallo sia stata fatta per simboleggiare l'irrazionalità del peccato (basti pensare al Mito del carro e dell'auriga di Platone); il palafreniere quindi rappresenterebbe la Ragione. A volte, per vedere davvero in alto bisogna guardare da molto in basso. Chiudendo questo banner o proseguendo con la navigazione acconsenti al loro utilizzo. Lo stesso Cerasi incaricò Carlo Maderno di ristrutturare la cappella e commissionò ad Annibale Carracci la pala d'altare raffigurante l'Assunzione della Vergine Maria. Tra le pochissime opere di Caravaggio ancora in mano privata, la Conversione Odescalchi è sicuramente il dipinto di maggiore qualità, e di attribuzione incontrovertibile. Art. Fu così possibile vedere per la prima volta le due versioni a confronto. Caravaggio aveva adottato un modello di riferimento assai autorevole: la Conversione di San Paolo di Michelangelo, affrescata nella Cappella Paolina. I due dipinti originali (sia la Conversione di san Paolo che la Crocifissione di Pietro) passarono di mano diverse volte: furono dapprima acquistate dal cardinale Giacomo Sannesio, che le vendette poi allo spagnolo Giovanni Alfonso Enriquez de Cabrera, nono Almirante di Castiglia e viceré di Sicilia e di Napoli fino al 1646, che le portò con sé a Madrid nel 1647. Oggi voglio farti conoscere due importanti quadri realizzati da Caravaggio, uno dei più grandi maestri del Seicento. Nella tavola di Caravaggio, in un gran turbinio di figure, Cristo, a stento trattenuto da un angelo adolescente, piomba dall’alto sulla scena, confondendo il vecchio armigero che, disorientato, si difende puntando istintivamente la sua lancia contro un nemico per lui invisibile. D’altro canto, tempo ce n’era. Caravaggio presentò una prima versione della Conversione di san Paolo, che non fu rifiutata dall'Ospedale della Consolazione, come si credeva originariamente. Dal 2 ottobre 2009 al 24 gennaio 2010 è esposto presso la Galleria Borghese di Roma in occasione della mostra Caravaggio-Bacon. È conservato nella Cappella Cerasi della Basilica di Santa Maria del Popolo a Roma. La Conversione di san Paolo (o Conversione di Saulo) è un dipinto a olio su tavola di cipresso (237x189 cm), realizzato tra il 1600 e il 1601 dal pittore Caravaggio. L’assenza di azione di questa scena caravaggesca è dunque funzionale a rendere visibile la misteriosa circostanza di un incontro con Dio. Monsignor Tiberio Cerasi, tesoriere di Papa Clemente VIII, acquistò una piccola cappella nella Chiesa di Santa Maria del Popolo, destinandola alla sua sepoltura. E, soprattutto, chi lo avrebbe deciso? Cerasi, grande estimatore del pittore lombardo, lasciò Caravaggio libero di realizzare le opere «ex sui inventione et ingenio», cioè in assoluta libertà, chiedendogli solo di dipingere su tavole di cipresso. Se confrontiamo le due Conversioni di San Paolo ci accorgiamo a colpo d’occhio di quanto siano differenti, da un punto di vista compositivo e stilistico. Gli eredi del cardinale non avrebbero avuto problemi ad assecondare una esigenza artistica dell’autore. La Conversione di San Paolo (o Conversione di Saulo) è un dipinto a olio su tela di 230x175 cm, realizzato nel 1601 dal pittore italiano Caravaggio.È conservato nella Cappella Cerasi della Basilica di Santa Maria del Popolo a Roma. Sono inoltre pubblicate a bassa risoluzione o in forma degradata e, coerentemente con le finalità del blog, senza alcun fine di lucro e per scopi esclusivamente didattici, nel rispetto del comma 1-bis* dell’articolo 70 della legge n. 633 del 22 aprile 1941, “Protezione del diritto d’autore e di altri diritti connessi al suo esercizio”. A un primo sguardo, l’opera rappresenta una drammatica caduta da cavallo e la mole dell’animale è così prevalente in termini visivi e di spazio che il dipinto, ha scritto ironicamente Roberto Longhi, grande storico dell’arte del Novecento, potrebbe intitolarsi «Conversione di un cavallo». Puoi utilizzare i contenuti del sito solo se lo fai per scopi non commerciali, senza apportare modifiche e indicandone la fonte. Secondo altri, Caravaggio decise di non dipingere Gesù perché non voleva che nei suoi quadri ci fossero figure divinizzate (Cristo era già risorto quando San Paolo si converte) perché ciò sarebbe andato contro il realismo a cui Caravaggio mirava. Questa pagina è stata modificata per l'ultima volta il 23 ago 2020 alle 02:37. Luigi Spezzaferro, "La Cappella Cerasi e il Caravaggio", in, Il Caravaggio Odescalchi: le due versioni della Conversione di San Paolo a confronto, Conversione di san Paolo (Caravaggio Odescalchi), Natività con i santi Lorenzo e Francesco d'Assisi, San Giovanni Battista (Caravaggio Capitolino-Pamphilj), Salomè con la testa di Giovanni Battista (Londra), Ritratto di Alof de Wignacourt e del suo paggio, Salomè con la testa di Giovanni Battista (Madrid), San Giovanni Battista (Caravaggio Borghese), https://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Conversione_di_san_Paolo_(Caravaggio)&oldid=115054293, licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Intorno a questi due dipinti, però, si è creato una sorta di giallo: siamo infatti certi che non furono mai appesi alle pareti cui erano destinati. Disarcionato e vulnerabile, ma quasi pacificato, Paolo tiene le braccia spalancate al cielo, come se volesse abbracciare qualcosa o qualcuno, ed è illuminato da una luce che proviene dall’alto e che sembra accarezzare l’animale prima di arrivare a lui: una luce soprannaturale, per nulla violenta, a differenza di quanto il testo evangelico lascerebbe intendere. D'altro canto, la mancanza di fonti conosciute in merito a un possibile rifiuto teologico o stilistico delle opere, e il fatto che il Cerasi, morto nel 1601, potrebbe non aver mai visto le opere completate, fanno pensare gli storici anche a un'altra ipotesi. Cerasi prima di morire o i responsabili dell’Ospedale della Consolazione, suoi eredi, che comunque pagarono regolarmente i quadri nel novembre 1601? Caravaggio adotta l'iconografia della luce accecante e l'assenza di Cristo. Ad Annibale commissionò la pala d’altare con l’Assunta, mentre a Caravaggio richiese i due quadri su tavola per le pareti laterali, con la Crocifissione di San Pietro e la Conversione di San Paolo. Una sua possibile copia è conservata all’Ermitage di San Pietroburgo. Quale “padrone”? È assai più facile che sia stato Caravaggio medesimo a decidere di ridipingere la scena. E, in effetti, proprio il grande cavallo assume un ruolo inedito da protagonista: ancora ansimante dopo la lunga corsa, si pone di traverso, quasi volesse sbarrare il cammino al futuro apostolo, impedirgli di perseverare nel suo errore, e solleva dolcemente la zampa per non ferirlo. Arte Svelata è un progetto di Giuseppe Nifosì. Nel maggio del 1601, tuttavia, Tiberio Cerasi morì, lasciando a chi avrebbe goduto della sua eredità, l’Ospedale della Consolazione, il “comando” di completare la cappella. Nel mese di novembre 2006, opportunamente restaurato da Valeria Merlini e Daniela Storti, il Caravaggio Odescalchi fu esposto per la prima volta al pubblico nella cappella Cerasi di Santa Maria del Popolo, di fianco alla seconda versione dell'opera. Sono presenti nella scena un vecchio e un cavallo, il quale, grazie all'intervento divino, alza lo zoccolo per non calpestare Paolo. Ma, sembra volerci dire l’artista, è solo da questa prospettiva apparentemente così sfavorevole che egli è davvero pronto ad incontrare Dio. In occasione di quest'ultima mostra la tavola fu assicurata per un valore di 100 milioni di euro[1]. Ma il 4 maggio 1601 il Cerasi morì, quando i lavori di restauro della cappella non erano ancora iniziati. Le due prime versioni dei dipinti caravaggeschi (sia la Conversione di san Paolo sia la Crocifissione di Pietro) passarono invece di mano in mano diverse volte: furono, effettivamente, acquistate dal cardinale Giacomo Sannesio, che poi a sua volta le rivendette. Dopo il comma 1 dell’articolo 70 della legge 22 aprile 1941, n. 633, e successive modificazioni, è inserito il seguente: «1-bis. Fu così possibile vedere le due versioni a confronto. Inoltre, il fondo nero, oltre ad avere una funzione simbolica, si presta in modo eccelso a far risaltare i volumi plastici dei personaggi ed in particolare del cavallo. Le spiegazioni degli storici dell'arte sulla realizzazione di due opere differenti sono due. L’audio è molto comodo, grazie! *Disegno di legge S1861: Disposizioni concernenti la Società italiana degli autori ed editori (approvato definitivamente dal Senato il 21.12.2007). Alcuni critici hanno ironicamente soprannominato il dipinto, la "Conversione del Cavallo". La scena ritrae il momento topico della conversione di Paolo (descritto in Atti 26,12-18): quello in cui a Saulo, sulla via di Damasco, appare Gesù Cristo in una luce accecante che gli ordina di desistere dal perseguitarlo e di diventare suo «ministro e testimone». Infatti, come dimostrato da Luigi Spezzaferro, si trattò semplicemente di un cambiamento di idea da parte dei committenti che Caravaggio, assecondò,[2] oppure fu addirittura egli stesso a cambiare programma dopo che le dimensioni della Cappella (in costruzione sotto la nuova direzione dell'Ospedale della Consolazione) furono ristrette rispetto a quelle del progetto originario, il che avrebbe portato le tavole ad essere sovradimensionate. La Conversione di san Paolo, dopo essere transitata per Madrid, fu in seguito venduta a un nobile genovese e finì, per via ereditaria, nella raccolta della famiglia Odescalchi di Roma, che ancora oggi la possiede. Tornando alle illazioni di Baglione, davvero non si comprende cosa avesse potuto offendere i committenti: forse la figura di Paolo, mostrato avanti negli anni ma con il corpo seminudo di un giovane atleta; forse il Cristo irruente e aggressivo, troppo fisico, anzi così tangibile da spezzare il ramo di un albero mentre si fionda sulla scena; o forse quell’angelo ragazzino che lo abbraccia stretto stretto, colpevole di avere le sembianze di Cecco Boneri, il modello dell’artista che le malelingue volevano fosse diventato anche il suo amante. Caravaggio raffigura Gesù come assistito e sorretto da un angelo, mentre Paolo, caduto dal cavallo, con le mani a coprire gli occhi accecati dalla luce divina, è affiancato da un anziano armigero. Merisi si impegnò a consegnare le due tavole entro otto mesi dalla stipula del contratto. Tuttavia, qualora la loro pubblicazione violasse specifici diritti d’autore, i detentori del copyright possono, in qualunque momento, richiedere la loro eliminazione dal blog, dimostrandone via mail, in modo inequivocabile, la proprietà intellettuale. La prima si basa su quanto affermò il pittore e biografo Giovanni Baglione, acerrimo rivale del Caravaggio, secondo cui i primi dipinti realizzati «non piacquero al padrone» e «se li prese il cardinal Sannesio». Le immagini inserite non sono invece opere dell'autore (tranne dove espressamente dichiarato) né sono di sua proprietà. Un tempo, chi cavalcava, guardando gli altri uomini dall’alto, deteneva il potere, aveva una dignità superiore; qui, invece, Paolo è disarcionato, nella polvere, vulnerabile, in balia del suo stesso animale. È consentita la libera pubblicazione attraverso la rete internet, a titolo gratuito, di immagini e musiche a bassa risoluzione o degradate, per uso didattico o scientifico e solo nel caso in cui tale utilizzo non sia a scopo di lucro. Sotto al dipinto attuale è stata scoperta un'opera completamente diversa[1] che potrebbe essere o un'opera precedente o, più probabilmente, una prima elaborazione del soggetto, trasformata poi radicalmente nel corso dell'esecuzione. Successivamente, in virtù di un nuovo accordo con gli eredi del Cerasi, Caravaggio realizzò una seconda versione su tela di entrambi i dipinti, i quali nel maggio 1605 vennero collocati nella cappella ristrutturata. La prima Conversione di San Paolo, detta oggi Odescalchi, presenta un celebre episodio tratto dagli Atti degli Apostoli. Questa pagina è stata modificata per l'ultima volta il 20 giu 2019 alle 17:21. Mentre era in viaggio per la città di Damasco, all’improvviso vide una luce dal cielo e cadendo a terra udì la voce di Cristo che gli diceva: «perché mi perseguiti?». Le seconde versioni sono infatti ancora appese nella Cappella Cerasi e lì si possono ammirare. Sannesio». È lecito pensare che Caravaggio, guardando le tavole appoggiate a un muro del suo studio, le abbia considerate poco rispondenti alle sue nuove idee e soprattutto poco adatte allo spazio angusto della Cappella Cerasi. Cerchiamo una risposta interrogando direttamente le opere. Un altro importante dettaglio da notare è che Caravaggio dipinge un Saulo accecato (Longhi rimanda alle pupille cieche dei busti romani). Con decreto del Ministro per i beni e le attività culturali, sentiti il Ministro della pubblica istruzione e il Ministro dell’università e della ricerca, previo parere delle Commissioni parlamentari competenti, sono definiti i limiti all’uso didattico o scientifico di cui al presente comma». Art. Non rappresenta una testata giornalistica, in quanto aggiornato senza alcuna periodicità fissa. Creative Commons Attribuzione – Non commerciale – Non opere derivate 4.0 Internazionale. Non è invece più probabile che Baglione, il quale odiava Caravaggio, abbia diffamato il collega-rivale? Per tutti i video, le immagini e gli altri materiali raggiunti attraverso link esterni o semplicemente incorporati (embed) all’interno delle pagine di questo blog, è necessario fare riferimento al sito originale che li ospita; rispetto al loro contenuto, artesvelata.it non si assume alcuna responsabilità. Successivamente per via ereditaria finì nella raccolta della principessa Vittoria Odescalchi-Balbi di Piovera, ed ancora per discendenza alla famiglia Odescalchi di Roma, che oggi la possiede. Il fiume che si scorge dietro le figure è l'Aniene. Quest’opera è distribuita con Licenza. Infatti, quando si decise di sostituire i dipinti caravaggeschi con le nuove versioni su tela? Sappiamo che Paolo non conobbe Gesù, anzi, come tanti altri ebrei, avversò il nascente cristianesimo. (Usi liberi didattici e scientifici)1. La Conversione di san Paolo fu in seguito venduta separatamente al nobile genovese Agostino Ayrolo e poi al cognato Francesco Maria Balbi. Al loro posto si trovano altre due tele con il medesimo soggetto, che Caravaggio medesimo realizzò in sostituzione delle prime e che furono collocate solo nel maggio del 1605. Secondo alcuni studiosi l'artista lombardo fece questa scelta perché il committente lo aveva esortato a rispettare l'ortodossia cioè a dipingere ciò che era stato scritto negli Atti degli Apostoli. La Conversione di san Paolo (o Conversione di Saulo) è un dipinto a olio su tavola di cipresso (237x189 cm), realizzato tra il 1600 e il 1601 dal pittore Caravaggio. Non si conosce la sorte della Crocifissione di san Pietro, attestata ancora nel 1691 nella collezione di Madrid. Le due opere hanno infatti in comune la posizione e anche la fisionomia del santo, così come la figura di Cristo che piomba dall’alto. Prima di tutto non è riportata da altre fonti seicentesche; poi è molto evasiva e lascia aperte alcune questioni. I campi obbligatori sono contrassegnati *. Fu così che credette e si fece battezzare. Caravaggio, tuttavia, volle enfatizzare questa presenza divina, trasformandola in uno scontro quasi fisico. (Usi liberi didattici e scientifici), I ragazzi del Caravaggio (Michelangelo Merisi). Quella cioè che i due dipinti non siano stati più ritenuti idonei dallo stesso Caravaggio in seguito al completamento dei lavori di restauro della cappella, dai quali derivò una nuova e più ridotta spazialità architettonica. Un Dio il quale è assente ma solo in apparenza; sono gli occhi sigillati del futuro apostolo a contemplarne la visione, in un rapporto intimo ed esclusivo. Nel maggio 1601, insomma, la ristrutturazione architettonica non era finita; d’altro canto, dopo questa data, la vicenda divenne complicata. La grazia divina, secondo Caravaggio, cala direttamente nel cuore degli uomini. 2. Cosicché, gli fu chiesto di tenere le due tavole nel suo studio ancora per un po’. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale, ai sensi della legge n.62 del 2001. Il Caravaggio Odescalchi: le due versioni della Conversione di San Paolo a confronto, La Conversione di Saulo (Catalogo dell'Esposizione straordinaria del Caravaggio Odescalchi tenuta a Milano, 16 novembre - 14 dicembre 2008), Caravaggio (Catalogo della Mostra tenuta a Roma nel 2010), Natività con i santi Lorenzo e Francesco d'Assisi, San Giovanni Battista (Caravaggio Capitolino-Pamphilj), Salomè con la testa di Giovanni Battista (Londra), Ritratto di Alof de Wignacourt e del suo paggio, Salomè con la testa di Giovanni Battista (Madrid), San Giovanni Battista (Caravaggio Borghese), https://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Conversione_di_san_Paolo_(Caravaggio_Odescalchi)&oldid=105833564, licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Esse appartengono ai rispettivi detentori del copyright e vengono mostrate in buona fede, ritenendole di libera diffusione in quanto già presenti su altri siti Internet.
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