E scopre tutti noi. venticinque anni son tanti e diciamo un po' retorici che sembra ieri. Registrato agli studi Fonorama di Milano, Sonic e Ortophonic di Roma tra l'autunno del 1973 e la primavera 1974, Stanze di vita quotidiana è il sesto album di Francesco Guccini. Le risate più pazze, Ridesti nel vedermi grande e grosso coi fumetti, Ma può fare piacere raccontarle e a qualcuno può far piacere ascoltarle. Castelli e primavere che hai creduto di vedere non sai se son durante un' ora o un anno. Uscimmo un po' accaldati per il troppo vino nero, allora ti ricorderai di me... è una cosa piccola di ieri che domani è già finita. You also have the option to opt-out of these cookies. Invidio i tuoi paesaggi che non so e non vedrò mai, Ho pronte due canzoni, non lo so se ce ne saranno altre e in fondo non mi interessa saperlo. più mi ritrovo questo vuoto immenso e per rimedio soltanto il dormire. Quando esegui lo scrobbling, Last.fm registra la musica che ascolti e la aggiunge automaticamente al tuo profilo musicale. da urlare in faccia a chi non lo raccoglie. allora ti ricorderai di me... Se le impostazioni del browser che stai utilizzando per navigare su questo sito prevedono l'acquisizione dei cookies diamo per scontato che, insieme alla continuazione della navigazione di francescoguccini.it, intendi accettarne l'utilizzo.. La vita quotidiana ti ha visto e già succhiato Tutto qui. Francesco Guccini non appartiene più a se stesso: e finisce col ripetersi, regalando una “pianta topografica” della propria anima tanto diffusa quanto vana. e l' acqua fredda in faccia cancella già i tuoi sogni Qui non parliamo di “Radici” dove i pezzi non raggiungevano i cinque minuti. Le sigarette con rabbia fumate, i blue jeans vecchi e le poche lire, “Il prossimo album, se ci sarà, potrà anche essere semplicissimo: ma sarà una scelta, non più una forzata rinuncia. Chi glielo dice a chi è giovane adesso di quante volte si possa sbagliare, This category only includes cookies that ensures basic functionalities and security features of the website. Tracklist . Son pronti i tuoi misteri: chiama ciò che non conosci, Ebbrezze conosciute già forse troppe volte: a tutti gli attimi lasciati andare e ai miti belli delle nostre estati. Già temi che il giullare getti maschere e casacca Nel booklet è lo stesso Guccini a descrivere il disco: “Ho scritto queste sei canzoni nel giro di un anno. e col bisogno annega la speranza La scatola meccanica per musica è esaurita, Or see other languages. Mi confidasti trepida non so quale segreto il fascino di un dialogo tra i sordi. sembrava che non dovesse finire, ma ad ogni autunno finiva l' estate. Cioè, ora sì, posso permettermi di essere semplice, non prima. di rimandare un poco la vecchiaia... Per chi sgranare un rosario assolutamente senza novità? noi siamo come tutti e un poco giorno dopo giorno Sono più famoso che in quel tempo quando tu mi conoscevi, ma anno dopo anno, li conti e sono tanti Canzone per Piero è dedicata a Piero Melandri, amico d’infanzia di Francesco fin dai tempi delle vacanze estive a Pavana. e forse ridono di me, ma in fondo ho la coscienza pura, qualcuno è andato per età, qualcuno perchè già dottore O sera, scendi presto! Nella copertina, Marva Jan Marrow è citata con il solo nome (Marva), mentre il vero nome del percussionista brasiliano Mandrake Som è Ivanir Do Nascimento ed è il cugino del celebre calciatore Pelé. Dimmi se son da lapidare se mi nascondo sempre più, Invia feedback, Francesco Guccini (Modena, 14 giugno 1940) è un musicista, scrittore e cantautore italiano. Rivoluzione, cambia qualche cosa! Questo senza malizia, “con amore”, come dicevamo sulle rive dell'Amstel 1968 che Francesco, “i blue jeans vecchi e le poche lire”, certo conosce, mentre un po' di malvagità la voglio sparare su Vince Tempera, che distrugge la già traballante musica con un arrangiamento dai mille strumenti, tanto ambizioso quanto stridente con i testi che scivolano sotto. Cancella il ghigno solito di questa ormai corrosa But opting out of some of these cookies may have an effect on your browsing experience. che la vita quotidiana ti ha tradito... Mio vecchio amico di giorni e pensieri da quanto tempo che ci conosciamo, o tu li aspetterai e non verranno mai, per una aperta chiudi cento porte. Hai informazioni sul background di questo album? di gente nelle storie tue d' artista. E sono come tante strofe poetiche, ma soprattutto stanze non 'stanze', intese come camere, o cassetti, in cui riporre, per meglio esaminarle, le cose successe e i pensieri  avuti. As your browser speaks English, would you like to change your language to English? Non seguono, come non hanno mai seguito, un vero e proprio filo conduttore, se non che in un anno le occasioni o gli avvenimenti o gli stati d’animo tendono a riunirsi attorno a certi nuclei e questi si mescolano poi alle cose di sempre. quei giorni nella vita che hai davanti.. tutte parole che si son perdute con la realtà incontrata ogni giorno. E tu nell' altra stanza che insegui i tuoi pensieri, Tuo nonno era un grand' uomo, famoso chissà cosa, Sembrava una commedia musicale americana, I suoi testi sono senza magia, nudi, freddi, con piccoli rami sfrondati dall'albero francese o dall'America anni Trenta-Cinquanta, che già sappiamo sino all'ebbrezza: noiosi, addirittura, e si perdoni la cattiveria di un uomo-ex ragazzo alle prese con gli stessi problemi di crescita del Francesco e con i medesimi sbalzi d'umore letterario che qui suggeriscono “Canzone della vita quotidiana” o “Canzone delle ragazze che se ne vanno” - magniloquenza dal cuore fragile, come già la “Canzone dei dodici mesi” su “Radici” insegnava a sufficienza. Tra il fatuo e l'inutile scava, seleziona, decide che l’amicizia non è poi un sentimento buttare alle ortiche e scrive la “Canzone per Piero”. These cookies will be stored in your browser only with your consent. Poi piovve all' improvviso sull' Amstel, ti ricordi? Una è la “Canzone di notte rivisitata” che già ti ho citato, l’altra … beh, forse “Stanze” ha lasciato una traccia, o un germe, per me abbastanza insolito. Il Pier, pressochè silenzioso fino a questo punto, irrompe nel discorso con me: “E la funzione liberatoria della musica?”, che mi lascia un tantino interdetto. Crea la wiki, Non vuoi vedere annunci? Quello che intendo dire è che non capisco perché Guccini continui a far canzoni: dato che i primi tre album erano il fischio ingenuo a speranze e illusioni di un '67-'68 effimero come i propri vent'anni e “Radici” era l'amarcord inevitabile che getta fuori ciò che è rimasto e poi più niente, perché lasciarsi irretire da una ruota come quella del bisogno discografico che rende impossibile l'abbandono del Francesco-Guccini-trentamila-copie-per-LP?" ma dimmi cosa fai della tua vita. sciupiamo i nostri oggi come ieri. Ma più che triste ora è buffo pensare a tutti i giorni che abbiamo sprecati, E così escono le canzoni. Ma le strade sono piene di una rabbia che ogni giorno urla più forte, dove ciascuno ascolta sol se stesso: non so se ancora desto in loro, se m' incontrano per forza, la curiosità o il timore... mia stanca civiltà che si trascina. Questa funzione in “Stanze” viene assolta sia dalle ritmiche che dagli arrangiamenti, laboriosissimi. stesso coraggio chiede l' esistenza.. ma la gente che ci andava a bere fuori o dentro è tutta morta: di giorno bevo l' acqua e faccio il saggio. Le luci dentro al buio sono andate via e l' allegria comprata è già sparita, di loro si usa dire "è ancora in gamba". T' invidio perchè ancora hai molte pagine da aprire non rider tu se dico questo, ride chi ha nel cuore l'odio e nella mente la paura... allora ti ricorderai di me... i piccoli malanni sempre più numerosi, E poi ti trovi vecchio e ancor non hai capito ma ognuno ha la sua pietra pronta e la prima, non negare, me la tireresti tu... Malinconie discrete che non sanno star segrete, Invece io sono stato colpito da un fatto, da una cosa che tiene in cucina appesa al muro: una busta, chiusa, con su scritto: “Per quando muoio”. IL DISCO Registrato agli studi Fonorama di Milano, Sonic e Ortophonic di Roma tra l'autunno del 1973 e la primavera 1974, Stanze di vita quotidiana è il sesto album di Francesco Guccini.Nel booklet è lo stesso Guccini a descrivere il disco:“Ho scritto queste sei canzoni nel giro di un anno. Francesco Guccini ‎– Stanze Di Vita Quotidiana Label: Columbia ‎– 3C 064-18032 Format: Vinyl, LP, Album Country: Italy Released: 1974 Genre: Pop. Siamo in casa di Pier Farri, arrangiatore degli ultimi quattro albums di Francesco, nonché suo graditissimo amico. fino al disgusto di ricominciare perchè ogni volta è poi sempre lo stesso. tu non lo sai, ma dentro me ridevo... [spotifyplaybutton play="https://open.spotify.com/album/2RtyD9IlXqVJ6v9WdFSTSd"/]. come l' avessimo sempre capita, come qualcosa capito per sempre. ma quando vedrai meglio quello che dicevo a te, non voglio il paradiso né l'inferno. Siamo su tempi da operetta, veramente: era gioco-forza quindi inserire nuove possibilità strumentali, a formare quasi un drappeggio, un vestito dai colori sgargianti per le parole”. Collega il tuo account Spotify a quello di Last.fm ed esegui lo scrobbling di tutto quello che ascolti, da qualsiasi app di Spotify su qualsiasi dispositivo o piattaforma. Ma non devi credere che questo abbia cambiato la mia vita, Pier Farri: “Innanzitutto, una considerazione pratica: l’album contiene sei canzoni, le più lunghe che Francesco abbia mai composto. Poi scrissi il nome tuo versando piano sulla neve nei mondi dentro agli occhi dei miei gatti. Sono ancora aperte come un tempo le osterie di fuori porta, ma quando capirai che cerchi un libro che non c'è, Non ci sono né trascendenze, né messaggi; le canzoni sono cose semplici anche se si possono fare ugualmente con molta serietà come ancora spero o mi illudo di fare". Lui, così timido – mi chiama “professore” – e male in arnese, non sembrerebbe avere nulla di originale, se non , forse, il fatto che abitando di fronte a me passi parecchie notti in bianco grazie alle imprecazioni e alle risate che vengono da casa mia. le sbornie assurde, le mie fantasie, le mie avventure in città con ragazze. "Buona parte della tristezza sciorinata lungo queste Stanze (tristezza feroce, impietosa, senza deroghe o pentimenti) credo vada a parare all'angolo del ruolo che l'uomo sa di avere assunto oggi come oggi; la poesia è un pezzo di carta da consegnare al pubblico e non mai un esercizio di rabbia/purificazione intima, la musica è una vecchia stampa con cui tappezzare il salotto dell'acquirente e meno che mai la scintilla individuale del “mi piace” o dell'“io la penso così”. fai mille cose, ma sono sempre i tuoi pensieri che scelgono per te diversamente. Invece io so che è diverso e tu sai quello che il tempo ci ha preso e ci ha dato: Out of these cookies, the cookies that are categorized as necessary are stored on your browser as they are as essential for the working of basic functionalities of the website. ma non ho scuse da portare, non dico più d'esser poeta, rimane solo l' eco in lontananza, Fra i piú importanti e noti cantautori, il suo debutto ufficiale risale al 1967 con l’LP, Francesco Guccini (Modena, 14 giugno 1940) è un musicista, scrittore e cantautore italiano. Ma questi arrangiamenti così esuberanti, non rischiano anche di soffocare la poetica del testo? "Canzone delle situazioni differenti" è dell’agosto del ’73. scoprivo gli USA e rari giornaletti. Già Superman non vola sui tuoi sogni della scuola, Mandrake e Wiz son solo falsi maghi, cosmogonie segrete che credevi ormai complete si stan riempiendo adesso di presagi. Con Francesco Guccini, voce e chitarra hanno, infatti, suonato: Vince Tempera (pianoforte, marimba, eminent, harmonium, organo Hammond, vibrafono), Peter Monegire  (basso, oboe), Ettore De Carolis (chitarra, violino), Mandrake Som (percussioni, tumbadores, campane tubolari), Massimo Luca (chitarra), Deborah Kooperman (chitarra, banjo), Tony Esposito (percussioni), Kash Shari (percussioni, tabla), Cosimo Fabiano (basso), Ellade Bandini (batteria), Toni Marcus –(violino, percussioni), Jon Hassell (tromba), Marva Jan Marrow (scacciapensieri). delle rabbie antiche non rimane che una frase o qualche gesto, Eppure il mondo continua e va avanti con noi o senza e ogni cosa si crea Io ora mi alzo tardi tutti i giorni, tiro sempre a far mattino, fatiche senza scopo, furiose e vane corse, tuo padre lo incontravi a qualche mostra. e mentre la dolcezza del sonno si allontana, Dalla rivista “Sogno” del 19 novembre 1976: Con “Stanze di vita quotidiana” arriva il primo successo personale. Le strade sono aperte ed il momento viene sempre: sapessi quante volte l'ho vissuto! le carte poi il caffè della stazione per neutralizzare il vino, il giorno è sempre un po' più oscuro, sarà forse perchè è storia, sarà forse perchè invecchio... Scopri altra musica, concerti, video e foto su Last.fm, nel più grande catalogo disponibile online. ma dimmi cosa fai lontana via nell' altra stanza, Il tuo patrigno era un noto musicista, E subito ti affanni in cose in cui non credi, Stagione di canzoni, di facili emozioni: un' altra volta ancora abbiamo chiuso. Una, “Canzone delle ragazze che se ne vanno”, è anche bonaria, se vogliamo. 6 brani (40:48). e insegue una maturità, si è sposato, fa carriera ed è una morte un po' peggiore... We also use third-party cookies that help us analyze and understand how you use this website. Le ore sono andate e le parole consumate attendon le parole che verranno. le piccole modeste storie mie, Mi ha detto no, non dovrei mai pensare." Prodotto da Pier Farri, con gli arrangiamenti curati da Pier Farri, Vince Tempera e Ettore De Carolis, il disco vede la collaborazione di numerosi musicisti. Le tue paure assidue, le gioie solitarie, "E' in gamba sai, legge Edgar Lee Masters. Lo sai cosa vuol dire stare giorni interi a buttar via nel niente solo il niente; ma se vorrai capire tutto questo che cos' è, già corri dove ho corso, verso nuove strade e voci, Bevemmo il tè per terra e mi piaceva quella giostra ma quando piangerai te stessa e ciò che è dentro in te, di un libro che ho già letto e che tu devi ancor scoprire, E forse sto morendo e non lo so capire o l' ho capito e non lo voglio dire, La canzone è il fatto di un momento, che serve per altri momenti. Dicesti qualche cosa sorridendo; le usate confidenze di malattie o di sesso Alcuni contenuti forniti dagli utenti su questa pagina sono disponibili in base ai termini della licenza Creative Commons Attribution-ShareAlike; potrebbero essere applicati ulteriori termini. Ladri e profeti di futuro mi hanno portato via parecchio, finzioni naturali in cui ci adoperiamo Fra i piú importanti e noti cantautori, il suo debutto ufficiale risale al 1967 con …. “L’ironia c’è – sostiene Francesco – anzi, direi abbastanza esplicita, soprattutto nelle ultime due canzoni. Vai alla pagina dei messaggi. per non sembrar di esser quel che siamo. All’inizio due strofe molto romantiche, realmente vissute, io che con una bibita scrivo sulla neve il nome della ragazza, lei che lo cancella con un piede, quasi fosse un simbolo… ecco, qui all’improvviso mi sono visto comporre, e ricordare una situazione tanto romantica allora, quanto, in fondo, stupida oggi. Ma eroi, profeti, miti, santi, bambole e banditi ti rapiranno ancora tante volte Tua madre aveva un forte mal di testa quella sera: Da “Gong” del gennaio 1975, la ‘celebre’ recensione di Riccardo Bertoncelli del disco “Stanze di vita quotidiana”. La prima, "Canzone delle osterie di … La prima, "Canzone delle osterie di fuori porta" è del settembre del ’72. Non che questi o queste debbano avere un’importanza tale che valga veramente la pena ricordarle. mi aveva affascinato il suo colore di rubino: danzammo sulla strada, già albeggiava. con le oasi in ferragosto e per Natale, Ed io voglio comporre una canzone per quella busta, per immaginare cosa ci sia dentro e dietro quella solitudine”. La copertina di Bruno Fedetto, mentre la foto del retro di copertina è di Roberta Baccilieri. Style: Chanson. Insomma, “vanità delle vanità”, bombe non esplose, morti nel cuore e morti nel fisico, impotenza e paura del domani, il “son sempre qui a scrivermi addosso, ho dai miei giorni quanto basta” che equivale all'“io son sempre lo stesso, sempre diverso” che compendiava la tenera “Piccola città” un po' di tempo addietro. dicendo "donna" e non "la cameriera". puntando come un indice una rosa. Poi tutto è andato e diciamo siam vecchi, ma cosa siamo e che senso ha mai questo Guccini si scopre vinto e risorge, si scopre giovane e poi vecchio, si scopre uomo e poi nulla. Quei giorni spesi a parlare di niente sdraiati al sole inseguendo la vita, nostro cammino di sogni fra specchi, tu che lavori quand' io vado a letto. risposte argute date sempre tardi, anch' io sorrisi sempre più scontento. risposi, credo, anch' io qualche banalità scoprendo Non lo crederesti ho quasi chiuso tutti gli usci all'avventura, Vino + intimismo + lezioni d'italiano + vita provinciale è una somma che non comprendo nel momento stesso in cui non è la mia: e il raccontare che “stare a letto il giorno dopo è forse l'unica mia meta”, come insegna “Canzone delle Osterie di fuori porta”, non mi fa nemmeno rabbia, tanto è personale e piena di pudori l'occhiata all'esistenza che ognuno di noi deve dare. me l’ha raccontata il vecchietto che, a Bologna, occupa l’appartamento di fronte al mio. o senza che s' incrocino gli sguardi, ma non provo più quando la guardo quello che provavo prima. Effettua l'upgrade. la strana cosa che sembrava vino, Io dico sempre non voglio capire, ma è come un vizio sottile e più penso È disponibile una nuova versione di Last.fm, per assicurarti un funzionamento ottimale ricarica il sito. non più amici, ho un pubblico che ascolta le canzoni in cui credevi le ore che hai davanti son le stesse, son tante, saluti caldi d' ansia, di noia o di disprezzo Facci sapere cosa ne pensi del sito di Last.fm. Ed io chi sono stato nelle fantasie che vivi? e non sono peggiori i mali dei rimedi, non ho la voglia o la forza per poter cambiare me stesso e il mondo che mi vive addosso... Poi quell' amore alla fine reale tra le canzoni di moda e le danze: Stupefacente penso, ormai convinto dalla generosa fiumana di parole a nome di Francesco. L'album è stato distribuito da EMI Italiana in formato LP, Stereo8, MC e CD. non creder che ci sia di meglio attorno: Facci sapere cosa ne pensi del sito di Last.fm. glorie vantate poi di tanto in tanto, Se a volte urlo la rabbia, poi dimentico e mi perdo Ma d' illusioni non ne abbiamo avute, o forse si, ma nemmeno ricordo, più dolorosi col passar degli anni, This website uses cookies to improve your experience while you navigate through the website. allora ti ricorderai, allora ti ricorderai, allora ti ricorderai di me... Andammo i pomeriggi cercando affiatamento, C'è Shangri-La che attende perchè il nodo che ti prende per te c'è ancora tutto da inventare. Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. un giorno dopo l' altro il tuo deserto annuale, Mi spiego meglio. Dalla rivista “Nuovo Sound” del 13 gennaio 1975, un articolo di Fabrizio Ghisellini: Ma non pare, o almeno non a tutti, che “Stanze di vita quotidiana” sia un album ironico: sembra piu una drammatica presa di coscienza. io appena giovane sono invecchiato, tu forse giovane non sei stato mai. Cadon come foglie o gli ubriachi sulle strade che hanno scelto, Vedrai questi tuoi giorni in un minuto di ricordi e quanti giorni hai ancora da incontrare. Ipocrisie leggere, rabbie da poco prezzo, su ciò che muore e ogni nuova idea su vecchie idee e ogni gioia su pianti. son caduti i fiori e hanno lasciato solo simboli di morte. come il caffè che bevi appena alzato rimangono le cose senza falso o vero, e la rinuncia triste a quello che io ero... Inizia presto all' alba o tardi al pomeriggio, Bisogna stare ai patti: le soluzioni ambigue, i compromessi vari, Per questo solo a notte ho quattro soldi di messaggio liberazione del fiume e dei monti e linfa aspra della nostra età. la malattia è la noia del lavoro: “Si compone, in pratica, di due canzoni e una riflessione. Ne ho compreso l’assurdità: di qui la riflessione su me stesso, la “scatola meccanica per musica è esaurita”; di qui il grido irrazionale: “Rivoluzione cambia qualche cosa”, di qui infine, la chiara ironia che svolge la seconda storia della canzone, storia oltremodo borghese che si concluderà, davvero, come una commedia musicale americana…”.
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