© 1996-2020, Amazon.com, Inc. or its affiliates. Se vogliamo stare ai fatti dobbiamo dire che in materia di morale familiare e sessuale papa Francesco non ha ancora pronunciato una sola parola in controtendenza rispetto al magistero dei suoi predecessori. Il Signore chiama a vivere con generosità e coraggio l’accoglienza nei conventi vuoti». A proposito del clericalismo, è significativa la battuta di Francesco rivelata da monsignor Nunzio Galantino, segretario generale della Cei: «Il clericalismo è come il tango, lo si balla sempre in due. Svizzera, proposta shock: "Niente terapia intensiva per i negazionisti", Germania, il sequel dell’ironico spot tedesco contro il Covid-19, Cina, diplomatico britannico si tuffa in acqua per salvare una ragazza che sta annegando | VIDEO, Vincenzo Fiore collabora con TPI dal 2018 e si occupa di filosofia e di letteratura. In realtà ha lasciato campo libero allo schieramento modernista, con tutte le conseguenze che stiamo vedendo. Di qui anche la proposta ecumenica di festeggiare la Pasqua in una data unica con tutte le confessioni cristiane, perché, ha detto, è «uno scandalo» che fra cristiani ci si facciano domande del tipo: «Quando risuscita il tuo Cristo?». – Prego… – Riguarda Francesco. Dall’ultimo dei parroci fino al papa, la potestà di amministrare il sacramento dell’eucaristia è un servizio al popolo. La disintegrazione dei dogmi non dovrebbe dare spazio a maggior pensiero critico e, di conseguenza, a maggiori libertà? Si pensi poi a come ha strapazzato i ciellini, da sempre molto coinvolti nella politica italiana e attenti a coltivare un rapporto privilegiato con il papa: li ha accusati di essere autoreferenziali e di coltivare una «spiritualità di etichetta», li ha messi in guardia dal rischio di trasformarsi in «meri impresari di un’ong» e li ha esortati a essere «braccia, mani, piedi, mente e cuore di una Chiesa in uscita». Order now from our extensive selection of books coming soon with Pre-order Price Guarantee. Al già passato e dettagliato elenco delle menzogne qui postato, se ne aggiunge una “nuova” nel senso che, non è propriamente nuova, si attendeva infatti il verdetto dal Soviet supremo….E’ arrivato ed è devastante per una sana Congregazione femminile francese di stampo “troppo cattolica“…. I conventi «non sono nostri, sono per la carne di Cristo che sono i rifugiati. Nemmeno nelle ormai numerose catechesi del mercoledì su matrimonio e famiglia Francesco si è espresso, finora, in modo diverso rispetto all’insegnamento consolidato. Una volta, quando era ancora arcivescovo di Buenos Aires, in un’intervista Bergoglio parlò del profeta Giona, che aveva tutte le ricette in tasca ma non faceva rientrare Dio nei suoi piani e aveva una «coscienza isolata». – Buongiorno a te. L’insegnamento dei predecessori, Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, è stravolto. L’importante è che sia garantita «la distinzione dei ruoli e delle competenze» e che sia sempre assicurato il «pieno rispetto delle reciproche funzioni» all’insegna di «un sano pluralismo» che non «pretenda di confinare l’autentico spirito religioso nella sola intimità della coscienza, ma che si riconosca anche il suo ruolo significativo nella costruzione della società, legittimando il valido apporto che esso può offrire». It also analyses reviews to verify trustworthiness. A tutti i collaboratori, qualunque sia l’ambito di cui si occupano, Francesco ha chiesto di fare del Vaticano e della Santa Sede una casa di vetro e di non perdere mai di vita il senso del lavoro che vi si svolge: collaborare con il papa nell’opera di evangelizzazione, stando dalla parte dei più poveri ed emarginati. I coniugi Gert sostengono di essersi sentiti scioccati dal fatto che un crimine come il loro rientri fra i graviora delicta, alla stregua dei reati di abusi sessuali e pedofilia («Essere equiparati ai preti pedofili», hanno dichiarato, «costituisce un insulto alla nostra dignità»), ma, osservando tutta la vicenda dal punto di vista dell’autorità ecclesiastica, torna la domanda inevitabile: davvero si può immaginare che un comportamento come quello di Martha Heizer e del marito, che riguarda un aspetto non marginale ma assolutamente centrale quale la celebrazione eucaristica, non sia da catalogare fra i delitti più gravi? Ciò di cui abbiamo bisogno, specialmente in questi tempi, sono testimoni credibili che, con la vita e con la parola, rendano visibile il Vangelo e risveglino l’attrazione per Gesù Cristo e per la bellezza di Dio». Dico che la Chiesa, per piacere al mondo e risultare simpatica, amica, attraente, ragiona come il mondo, abbraccia l’ideale del “rinnovamento” e rinuncia all’idea di verità. E anziché parlare di «valori non negoziabili», espressione bandita dal vocabolario papale, insiste sull’atteggiamento misericordioso che deve essere proprio del cristiano, pronto a comprendere e ad accogliere. In questo modo, è vero, ha privato del lavoro alcune centinaia di persone che realizzavano le pergamene all’esterno, ma ha voluto dare un segnale. Tutto questo non gli ha impedito di prendere una decisione importante come quella di sottoscrivere con l’Italia un accordo senza precedenti in materia economica, finanziaria e fiscale, così da regolare questioni alquanto complesse, ma da qui all’idea di mettere in discussione il regime concordatario c’è di mezzo molto più del Tevere. “Che altro sono ancora queste chiese, se non le fosse e i sepolcri di Dio?”, urlava l’uomo folle nietzscheano intonando il Requiem aeternam Deo. Solo così il mondo recupererà attenzione verso Dio e la religione. Inoltre all’inizio di quest’anno Francesco ha nominato nuovo segretario della Congregazione il francese Joël Mercier, un sacerdote con una profonda esperienza di insegnamento e di formazione dei preti. Esaminare bene se quello è dal Signore, se quell’uomo è sano, se quell’uomo è equilibrato, se quell’uomo è capace di dare vita, di evangelizzare, se quell’uomo è capace di formare una famiglia e rinunciare a questo per seguire Gesù». Arrivato dall’Argentina, è stato catapultato in un mondo da lui poco conosciuto perché poco frequentato. Certo, c’è stata la famosa frase sul «chi sono io per giudicare un gay», ma a parte il fatto che la frase va citata correttamente («Se una persona è gay e cerca il Signore e ha buona volontà, chi sono io per giudicarla?»), c’è da dire che nemmeno sotto questo profilo Francesco ha introdotto novità sostanziali: chiedendo una sollecitudine particolare verso le persone omosessuali, perché non si sentano discriminate ed escluse, ha infatti confermato una linea già consolidata nella Chiesa. Lei ha sostenuto che la Chiesa parla troppo di misericordia e ha espunto dal proprio linguaggio il giudizio. E per essere accoglienti occorre tenere le porte aperte. «Oggi», ha ammesso Francesco, «abbiamo tanti problemi, e in tante diocesi, per questo errore di alcuni vescovi di prendere quelli che vengono a volte espulsi dai seminari o dalle case religiose perché hanno bisogno di preti». È una posizione da sempre sostenuta dalla Chiesa dopo il concilio Vaticano II. Il proselitismo, spiega nell’intervista a Eugenio Scalfari «è una solenne sciocchezza», perché è forzatura, è contro la libertà, e non ci può essere scelta di fede senza libertà. *FREE* shipping on eligible orders. Nello stesso tempo non ha voluto procedere con nomine eclatanti, epurazioni o azzeramenti. «Martha Heizer e il marito», spiega un comunicato di Noi Siamo Chiesa, «si riuniscono in casa per celebrare l’eucaristia con altre persone, secondo modalità simili a quelle che da tempo sono praticate dalle comunità di base, cioè senza un prete canonicamente accreditato». Non sarebbe stato opportuno che il papa che predica una chiesa aperta, tollerante, inclusiva, fermasse questo provvedimento, anche in considerazione del fatto che Noi Siamo Chiesa è in prima fila in molti paesi del mondo su temi “spinosi” ed attuali come il celibato presbiterale, il sacerdozio femminile, la collegialità, i divorziati risposati, i gay, la povertà, il contrasto alla pedofilia tra il clero? Il principio della misericordia, sempre annunciato all’esterno, non è applicato all’interno e molte testimonianze che arrivano dai “sacri palazzi” parlano di regime dittatoriale e clima di terrore. La mancata centralità dell’Italia non è dovuta tanto al fatto che il papa è straniero (il polacco Wojtyła e il tedesco Ratzinger ebbero sempre un occhio di riguardo per Roma e l’Italia) quanto all’idea di Chiesa di Francesco, una Chiesa «in uscita» che non deve stare a guardarsi l’ombelico romano e italiano ma è chiamata a viaggiare su strade nuove, prestando ascolto alle istanze che arrivano da altri mondi e altre culture. Lo vediamo molto bene in questo pontificato, al cui centro c’è un insegnamento che lascia intendere che da parte di Dio ci sarebbe l’obbligo di perdonare, mentre la creatura avrebbe il diritto di essere perdonata. Ma quando se ne parla, bisogna parlarne in un contesto. La giornalista ha quindi domandato: qual è la posizione del papa su questo? «Ho l’impressione», ha detto Stella a commento della sua nomina, «che [il papa] cerchi sempre persone in cui vede espressa una paternità spirituale. Francesco sembra poi avere un problema nella scelta del personale dirigente. Aldo Maria Valli e, a destra, papa Francesco. Che cosa intende dire? E il Dio del Corano ha davvero poco in comune con il Dio della Bibbia. Lo Spirito Santo ci spinge a uscire dal nostro recinto e ci guida fino alle periferie dell’umanità». È sì capace di gesti eclatanti (per esempio, scegliere come destinazione del suo primo viaggio l’isola di Lampedusa) e, in controtendenza rispetto a un certo stile che di evangelico ha ben poco, è molto efficace nel dare l’esempio in prima persona per far passare un messaggio di coerenza evangelica (non indossare la mozzetta rossa e una vistosa croce d’oro, evitare ogni forma di trionfalismo, mettersi dalla parte dei più poveri e umili), ma di se stesso ha detto di essere un «figlio della Chiesa», e come tale vuole salvaguardarne l’unità, evitando tutto ciò che potrebbe legittimare la nascita di «partiti» diversi all’interno dell’universo ecclesiale. The Post Internazionale S.r.l. Maria, una donna, è più importante dei vescovi». The Post Internazionale (TPI) è un giornale online. Non era necessario parlare di questo, bensì delle cose positive che aprono il cammino ai ragazzi. Il secondo sinodo sulla pastorale familiare e il giubileo della misericordia saranno banchi di prova. Nell’unica messa celebrata finora per i politici italiani (alle sette del mattino, costringendo i parlamentari a un’alzataccia e dimostrando così di non volerli privilegiare in alcun modo rispetto a tutti gli altri fedeli) ha rivolto loro un discorso durissimo («Non caricate sul popolo pesi che voi non sfiorate neppure con un dito»), ha parlato della corruzione interiore degli uomini di potere che si allontanano dal popolo e ha fatto di tutto per marcare una distanza. Provvedimenti concreti non ce ne sono stati, ma Francesco, da quel che si capisce, chiede più che altro un approfondimento sul piano teologico. In ogni caso, in generale, ho l’impressione che più che rivangare il passato Francesco chieda di guardare avanti, cercando, per quanto possibile, di unire forze diverse di fronte a grandi sfide epocali. Quando la Chiesa si lascia prendere dal principio anti-dogmatico in realtà cade nel dogma centrale del relativismo, e cioè che ciò che io penso di Dio e dell’uomo è indifferente perché Dio è ovunque e io me lo posso dipingere a mio piacimento. Ora però, entrato nel terzo anno di pontificato, queste armi non bastano più, ed è necessario che si arrivi a risultati concreti. Poiché il mondo dice che la verità, in senso assoluto, non esiste e non può essere conosciuta, ma al più esistono tante verità che devono convivere, la Chiesa, per adeguarsi a questo pensiero, rinuncia ai suoi dogmi e così, una volta ancora, si snatura e si appiattisce. Your recently viewed items and featured recommendations, Select the department you want to search in. Una Chiesa snaturata. Ricordo infine che, ricevendo il presidente Sergio Mattarella, Francesco non ha minimamente messo in discussione il concordato, ma ha parlato dei Patti lateranensi (ricordando che sono stati recepiti dalla Costituzione italiana) e dell’accordo di revisione come di «un solido quadro di riferimento, all’interno del quale si sono pacificamente sviluppati e rafforzati i rapporti tra l’Italia e la Santa Sede, garantendo la reciproca sovranità e indipendenza e al tempo stesso il mutuo orientamento alla fattiva collaborazione, sulla base di valori condivisi e in vista del bene comune». Il sinodo non si è finora espresso su nessuna delle questioni cruciali che riguardano la famiglia, i divorziati risposati, le unioni gay. Rispetto al ruolo dei laici e della donne nella chiesa, in cosa vede visibili e reali cambiamenti nell’azione di questo pontificato? Parlando alla Congregazione del clero ha apertamente denunciato che «noi vescovi abbiamo la tentazione di prendere senza discernimento i giovani che si presentano» e «questo è un male per la Chiesa!». Francesco tuttavia può fare molto per porre rimedio a certi errori e a certe ingiustizie del passato, come abbiamo visto nel caso di Oscar Romero, il vescovo salvadoregno ucciso nel 1980 dagli squadroni della morte espressione della dittatura militare del suo paese. «La missionarietà della Chiesa non è proselitismo, bensì testimonianza di vita che illumina il cammino, che porta speranza e amore». Ciò che gli preme sottolineare è un altro aspetto: la funzione sacerdotale non è un potere né tanto meno un merito, ma una vocazione. Nel suo pamphlet Come la Chiesa finì (Liberilibri, 2017) lei parla della conversione della Chiesa cattolica nella Nuova Chiesa Antidogmatica. Anche sotto questo profilo Francesco mi sembra lontano da decisioni eclatanti. Credo che sia necessario chiarire qual è la situazione. Di pari passo, Francesco ha ordinato che le pergamene con le benedizioni papali, disponibili a pagamento, non siano più vendute nei negozi di via della Conciliazione e dintorni, ma siano distribuite, secondo un tariffario preciso, solo dalla Elemosineria. Non si possono scartare! Al responsabile, il monsignore polacco Konrad Krajewski, il papa ha chiesto di non accumulare denaro in un fondo ma di spenderlo tutto a favore dei poveri, compresi i senza tetto che vivono a due passi da piazza San Pietro, per i quali ha fatto aprire un servizio di docce e di barbiere ed ha anche individuato un luogo per accoglierli di notte. Nella lotta alla pedofilia è molto importante, anche sotto un profilo simbolico, la decisione di dimettere dallo stato clericale e, soprattutto, di far processare in Vaticano l’ex nunzio Józef Wesołowski, accusato di abusi e di detenzione di materiale pedopornografico. Uso il paradosso, il sarcasmo, l’umorismo pungente (qualche lettore mi ha detto che si ride per non piangere), ma la critica a questo pontificato è aperta. Inoltre, ricordando che la formazione è «un’opera artigianale, non poliziesca»  e che «dobbiamo formare il cuore», ha messo in guardia dal rischio di produrre «piccoli mostri». Rivolto ai medici cattolici, per esempio, ha parlato di aborto ed eutanasia come risultati di una «falsa compassione» ed ha sostenuto che «la situazione paradossale si vede nel fatto che, mentre si attribuiscono alla persona nuovi diritti, a volte anche presunti diritti, non sempre si tutela la vita come valore primario e diritto primordiale di ogni uomo». Al riguardo il cardinale Christoph Schönborn, presidente della Conferenza episcopale austriaca, ha detto: «Se qualcuno prende una posizione chiara contro qualcosa che è centrale per la nostra Chiesa, come l’eucaristia, e propaga un’idea ben oltre la nostra fede, questo è un grave passo che porta fuori della comunione ecclesiale». In tal senso, un provvedimento significativo è stato quello di istituire un dicastero per la comunicazione, con il compito di coordinare l’attività di tutte le fonti di informazione della Santa Sede (Osservatore romano, Radio Vaticana, Centro televisivo vaticano, Libreria editrice vaticana, servizio internet, sala stampa, Pontificio consiglio per le comunicazioni sociali) e di evitare gli sprechi. Conosce solo la logica della conquista. Vuol dire che le regole non vanno bene quando a chiederne l’osservanza è il papa, mentre vanno bene quando si tratta di garantire i diritti di chi disubbidisce al papa? Non si possono scartare!». L’obiettivo è snellire gli organismi e le procedure, anche attraverso alcuni accorpamenti di dicasteri e uffici. Ma poiché il mondo è dominato dal relativismo e dal soggettivismo (non esistono leggi eterne ed assolute, ma è vero solo ciò che il soggetto sperimenta e prova) ecco che la Chiesa mondanizzata si mette sulla stessa linea. – Il papa Francesco? – Grazie, altrettanto. Posizione ribadita sia nella Evangelii gaudium, dove leggiamo che «il sacerdozio riservato agli uomini, come segno di Cristo sposo che si consegna nell’eucaristia, è una questione che non si pone in discussione» (n. 104), sia nell’intervista alla Stampa (16 dicembre 2013: «Le donne nella Chiesa devono essere valorizzate, non “clericalizzate”. Per la riforma della curia ha messo al lavoro una commissione di nove cardinali, che periodicamente si riunisce alla presenza del papa per fare il punto. «È molto difficile», mi diceva tempo fa un monsignore di curia, «applicare un simile modello in una realtà in cui spesso domina la dissimulazione». Tutto il suo pontificato è stato un monito contro il relativismo dilagante, e oggi, puntualmente, anche la Chiesa abbraccia il relativismo. Eppure, non è stato forse fra i più rivoluzionari, abdicando al trono di Pietro? Di qui la proposta di papa Roncalli, ripresa in pieno da Francesco, di utilizzare la «medicina della misericordia» piuttosto che la severità e di qui gli ammonimenti del «papa buono» contro i «profeti di sventura» che nelle novità del mondo vedono solo cose negative, un richiamo che assomiglia molto a quello ribadito da Francesco ogni volta che stigmatizza l’atteggiamento dei farisei e dei dottori della legge, prigionieri delle norme, malati di ipocrisia e incapaci di amare. «Per favore», ha chiesto il papa, «occorre studiare bene il percorso di una vocazione! Quel processo è andato molto avanti. Poi potremo parlare di tutto il resto. “Che altro sono ancora queste chiese, se non le fosse e i sepolcri di Dio?”, urlava l’uomo folle nietzscheano intonando il Requiem aeternam Deo. Bergoglio si esprime così nel messaggio per la Giornata missionaria del 2013. «Le donne», ha detto nell’intervista al Messaggero, «sono la cosa più bella che Dio ha fatto. Qualcuno potrebbe dire: signor papa, ma lei è più importante… No! Inoltre Francesco non è uomo di rottura. È inutile chiedere a un ferito grave se ha il colesterolo e gli zuccheri alti! | Registrazione al Tribunale di Roma n.294 del 19 ottobre 2012. Ma una Chiesa senza dogmi e senza dottrina, o con una dottrina annacquata, non è una Chiesa più pastorale, cioè più attenta all’uomo e alle sue esigenze, bensì una Chiesa sbandata, in preda all’arbitrio e succube del mondo e delle tendenze dominanti in un certo momento storico. Nella bolla di indizione dell’anno santo straordinario, ricordando la parabola del figliol prodigo, il papa accenna al figlio che è rimasto a casa, è incapace di gioire e si mostra offeso. In generale Francesco sembra aver privilegiato un modello fondato su pragmatismo e semplicità, ma un modello del genere, per funzionare, ha bisogno di prontezza e di lealtà, mentre gli uffici curiali in certi casi rispondono secondo la logica levantina del rinvio, dell’inerzia e anche della menzogna. E nell’intervista alla Civiltà cattolica ha sostenuto: «La donna per la Chiesa è imprescindibile. Ma quello che c’è da fare nel campo della formazione è un lavoro enorme e Francesco finora si è limitato a lanciare alcuni segnali. Nella stessa occasione, rispondendo a una domanda sul controllo delle nascite, ha poi messo in guardia dal «neo-malthusianesimo» che cerca «un controllo della natalità da parte delle potenze», con la conseguenza di determinare tassi di natalità bassissimi. Su questo fronte ritiene che il papa stia agendo o agirà nel prossimo futuro? In famiglia con papa Francesco [Valli, Aldo Maria] on Amazon.com.au. La Chiesa stessa, o almeno una parte di essa, sembra aver preso coscienza della propria agonia. Proselitismo no, accoglienza sì. Volevamo anche che venissero a rendersi conto che celebrare l’eucaristia in un piccolo gruppo come il nostro porta con sé dell’altro, cioè grande ricchezza spirituale e maggiore intimità, rispetto a una comunità molto più grande, come quella della nostra parrocchia, dove l’atmosfera è molto più impersonale e a volte è difficile partecipare attivamente alla messa. – Sì, Jorge Mario Bergoglio: papa Francesco… Come tale non può essere relativizzato. È vero che la causa di beatificazione di Romero fu sbloccata già da Benedetto XVI, ma Francesco le ha dato senz’altro un impulso nuovo e l’ha velocizzata, permettendo di riconoscere ufficialmente il martirio di un uomo di Chiesa che soffrì non solo in patria ma anche per le incomprensioni con Roma, sotto il pontificato di Wojtyła, quando nei sacri palazzi molti lo vedevano come un pericoloso rappresentante della teologia della liberazione. Credo che il cardinale Kasper, uno dei grandi ispiratori della linea bergogliana, con questa uscita abbia dimostrato che nel “cerchio magico” di Francesco c’è molto nervosismo. Insomma, per Bergoglio la cornice normativa c’è ed è valida. Ecco il punto che gli sta a cuore: la potestà sacramentale non è un potere, ma una funzione di servizio che è tanto più coerente alla volontà di Gesù quanto più si mette a disposizione di tutti, in spirito di umiltà. Il Signore ti dia pace. Io vedo la Chiesa come un ospedale da campo dopo una battaglia. (Facebook, Google) per accedere, Come valuta l’episodio avvenuto alcuni mesi fa sotto questo pontificato della scomunica di Martha Heizer, presidente di Noi siamo Chiesa internazionale ed Ehemann Gert, suo marito, per aver celebrato l’eucarestia nella propria casa, assieme alla loro comunità ma senza la presenza di un prete? Quella che invece emerge con grande chiarezza è la chiusura all’ipotesi del sacerdozio femminile. A giudizio di Martha Heiger e di Noi Siamo Chiesa, celebrando la messa in casa, senza un prete, loro non hanno fatto altro che ripetere quanto facevano i cristiani delle origini, secondo il racconto che si trova negli Atti degli apostoli, quando si dice che «spezzavano il pane a casa prendendo i pasti» (Atti 2,46), ma l’autorità ecclesiastica può accettare una simile decisione? Il papa si è proposto di rinnovare profondamente gli assetti di potere finanziari e della curia. Qui sta la «rivoluzione» di Francesco e qui stanno le ragioni che lo hanno spinto a chiedere alla Chiesa di confrontarsi sulla pastorale della famiglia, ovvero non sulla dottrina ma sulle modalità con cui la Chiesa di oggi deve accostarsi a una realtà, quella familiare, in profonda e rapida trasformazione. Deve essere di più, ma profondamente di più, anche misticamente di più». «La Chiesa è la casa in cui le porte sono aperte non solo perché ognuno possa trovarvi accoglienza e respirare amore e speranza, ma anche perché noi possiamo uscire a portare questo amore e questa speranza. Aldo Maria Valli, vaticanista Rai e intellettuale di spicco del mondo cattolico, prova a immaginare un futuro nel quale le cattedrali saranno completamente vuote e il paradiso, a torto o a ragione, sarà soltanto una favola per bambini. Si tratta di «contribuire a riconoscere nella vita umana la dimensione trascendente, l’impronta dell’opera creatrice di Dio, fin dal primo istante del suo concepimento». E ancora: «Tutti siamo uguali agli occhi di Dio. Prime members enjoy FREE Delivery and exclusive access to movies, TV shows, music, Kindle e-books, Twitch Prime, and more. Nello stesso tempo, Francesco, come nel caso del ruolo dei laici, tiene di nuovo a sottolineare un aspetto che a suo giudizio è troppo spesso sottaciuto o dimenticato, anche dai credenti: la funzione sacerdotale, che nel caso dei preti diventa specifico ministero, appartiene a tutti coloro che ricevono il battesimo, uomini e donne, celibi e sposati, senza distinzioni. Non si può fare teologia senza questa femminilità… Sono d’accordo che si debba lavorare di più sulla teologia della donna. «Con riferimento all’ordinazione delle donne, la Chiesa ha parlato e dice no. Certamente sì. I fatti diventano noti al grande pubblico quando un’emittente televisiva austriaca riprende, con il permesso della coppia, la celebrazione domestica, che viene ripetuta quattro o cinque volte l’anno. Francesco ha messo molta carne al fuoco, tuttavia, a dispetto dei suoi settantanove anni, non sembra avere fretta. Anche per questo ha deciso di vivere nella residenza Santa Marta e non nel palazzo apostolico, dove sarebbe rimasto tagliato fuori dal mondo. Ecco qui la «strategia» di Francesco, che prende ispirazione non dalle disquisizioni degli specialisti (che magari, ha detto, hanno cinque lauree in teologia ma non sono capaci di misericordia) ma dal buon samaritano: «Io vedo con chiarezza che la cosa di cui la Chiesa ha più bisogno oggi è la capacità di curare le ferite e di riscaldare il cuore dei fedeli, la vicinanza, la prossimità. Quanto alle competenze da attribuire alle donne nella Chiesa, durante il dialogo con i giornalisti, di ritorno dal Brasile (29 luglio 2013), ha sostenuto: «Non si può limitare al fatto che [la donna] faccia la chierichetta o la presidentessa della Caritas, la catechista. In secondo luogo Francesco, che è un pragmatico, sa che aprire un fronte di questo genere gli impedirebbe di dedicare le necessarie energie alla riforma interna. C’è poi il problema del coordinamento tra le varie strutture e quello della razionalizzazione delle spese. Dietro la finzione narrativa, sembra nascondersi un grande malessere reale. Quando ha fatto sentire la sua voce contro aborto ed eutanasia (un no netto e reiterato, inserito nella riflessione contro quella che chiama la «cultura dello scarto»), Francesco ha usato parole molto critiche contro la mentalità dominante. Lo rileva il papa stesso quando dice che il protagonismo del laicato «è un elemento fondamentale che appartiene agli insegnamenti del concilio Vaticano II» e che «ogni membro del popolo di Dio è inseparabilmente discepolo e missionario». Please try again. Di se stesso ha detto una volta che è un po’ ingenuo ma anche un po’ furbo, ed è vero. A Roma la Congregazione per il clero ha avviato un corso per formatori aperto ai sacerdoti studenti, sia italiani sia stranieri. Pre-order Books. Su un fronte come sull\\'altro però, nonostante parecchi segnali di “buona volontà”, ancora non sembra vi siano stati cambiamenti davvero rilevanti. Ed è evidente che le resistenze al rinnovamento che si sono manifestate in modo talvolta maggioritario nella prima fase, giocheranno un ruolo di freno anche nella seconda. Fra le pagine del suo libro si avverte l’inquietudine di un credente che sembra non riconoscere più la voce della Chiesa. Nel mio libro, ambientato in un futuro immaginario ma non troppo, descrivo una Chiesa ex cattolica che, vergognandosi dei dogmi, si è ridotta a una brutta copia delle Chiese protestanti. Viviamo in un tempo che richiede di fare «scelte coraggiose e controcorrente che, in particolari circostanze, possono giungere all’obiezione di coscienza». L’altra Chiesa di Francesco, MicroMega, n. 6, settembre 2015 Intervista ad Aldo Maria Valli Il papa si è proposto di rinnovare profondamente gli assetti di potere finanziari e della curia. Se a fine Ottocento, “l’annuncio più grande” destava ancora l’incredulità dei credenti e suscitava l’ilarità degli atei, oggi la situazione sembra essersi completamente stravolta. Io non ho parlato molto di queste cose, e questo mi è stato rimproverato. Un esempio di queste indicazioni viene anche dall’Elemosineria apostolica, l’ufficio che si occupa di raccogliere risorse economiche che il papa utilizza poi per le opere di carità. Non per niente sulla base dell’obelisco al centro della piazza è inciso il testo di un esorcismo! Difficile dire se e quanto il papa stia riuscendo a imporre la propria volontà. Nel tentativo di dialogare con il mondo, la Chiesa ha rinunciato a occuparsi delle anime e della salvezza eterna. Se non ricordi la tua password o in precedenza usavi un account social Permette una domanda? No! Please try again. La parola Jihād ha il significato di lotta interiore, di sforzo di miglioramento, ma anche di guerra per la causa di Dio. Il Papa emerito, Joseph Ratzinger, nel 1969 scrisse che la Chiesa aveva iniziato il proprio cammino verso la fine, con preti sempre più trasformati in assistenti sociali e la fede ridotta a visione politica.
2020 aldo maria valli papa francesco