I cristiani della zona, però, erano a conoscenza della presenza del vescovo, tanto che il diacono Sossio, il diacono Festo e il lettore Desiderio, si recarono più volte a fargli visita. impetrate a questa città Procolo viene ricordato da Victricio di Rouen e Paolino da Nola, che lo associa ai martiri Vitale e Agricola. Entrambe le agiografie presero forma dopo l'XI secolo e testimoniano la volontà dei benedettini bolognesi del monastero di San Procolo di proporre al culto, da un lato, un campione della libertà comunale e dall'altro un vescovo martire da contrapporre al nuovo santo patrono bolognese, il vescovo civico Petronio. Questa pagina è stata modificata per l'ultima volta il 26 giu 2019 alle 13:28. Il giorno dopo, tuttavia, per l'assenza del governatore stesso, impegnato altrove o, secondo altri, perché si era accorto che il popolo dimostrava simpatia verso i condannati e quindi per evitare disordini, il supplizio fu sospeso. Paolino da Nola nel IV secolo, in occasione della traslazione delle reliquie alla basilica di san Felice, lo associa nella venerazione ai santi Vitale ed Agricola, e ne esalta la gloriosa testimonianza. Gli affreschi risalenti al VII secolo dopo Cristo e raffiguranti scene della vita di S. Procolo sono fra i più preziosi tesori artistici d’Europa in quanto unici affreschi del primo medioevo in … Una scultorea raffigurazione del martire è posta sull’Arca di san Domenico. Cinquant'anni dopo, l'11 maggio 2014 in concomitanza con la già nominata processione, le reliquie hanno fatto ritorno nella basilica riaperta al culto e sono state poste all'interno del nuovo altare maggiore e sono visibili grazie alla sua fenestella confessionis. Sia il Martirologio Geronimiano sia il Martirologio Romano fissano la festa di san Procolo al 1º giugno: "A Bologna, san Procolo, martire, che per la verità cristiana fu trafitto con dei chiodi da trave". La vita dei martiri di Pozzuoli, Procolo, Eutiquio e Acuzio, va collocata nel IV secolo, ed è strettamente legata al martirio di altri più noti, il vescovo San Gennario insieme ai santi Sosio, Festo e Desiderio. Paolino da Nola nel IV secolo, in occasione della traslazione delle reliquie alla basilica di san Felice, lo associa nella venerazione ai santi Vitale ed Agricola, e ne esalta la gloriosa testimonianza. Tra loro va ricordato il vescovo di Benevento Gennaro, … Vittricio di Rouen, nel libro In lode dei santi (fine sec. Clicca qui per richiederlo. ______________________________ Procolo è uno dei sette martiri che furono decapitati nel 305 durante l'epoca delle feroci persecuzioni nei confronti dei cristiani messe in pratica da Diocleziano. A Pozzuoli è però solennemente ricordato il 16 novembre a seguito del decreto della Sacra Congregazione dei Riti del 10 dicembre 1718 in quanto ad ottobre molti puteolani erano impegnati nei lavori dei campi. Durante la persecuzione dell'imperatore Diocleziano (284-305), il vescovo Gennaro si trovava a Pozzuoli, in incognito, per non essere riconosciuto dai pagani, che allora accorrevano numerosi nella zona per consultare la Sibilla Cumana. La chiesa di San Procolo, di origine antichissima, venne riedificata dai monaci benedettini cassinesi nell'XI secolo ed ebbe volte gotiche a crociera fra il 1383 ed il 1407 per volontà dell'abate Giovanni di Michele. Gennaro, Festo e Desiderio, saputo del suo arresto, vollero far visita a Sossio; furono scoperti, confessarono di essere cristiani e furono condotti dal giudice Draconzio, che li condannò alla stessa pena di Sossio. PROCOLO vescovo di Ravenna Un Procolo occupa il quinto posto nella lista episcopale della chiesa ravennate, dopo Sant’Apollinare, Aderito, Eleucadio, Marciano e Calogero ed è ricordato nel IX secolo dall’Agnello Ravennate nel suo Liber Pontificalis della chiesa Ravennate (6). IV) afferma che il culto dei martiri bolognesi è diffuso anche in Gallia. Procolo è stato un diacono cristiano che subì il martirio sotto l'impero di Diocleziano ed è venerato come santo dalla Chiesa cattolica che lo ricorda il 18 ottobre; a Pozzuoli è ricordato il 16 novembre. persecuzione dei cristiani sotto Diocleziano, https://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Procolo_di_Bologna&oldid=106042382, Voci biografiche con codici di controllo di autorità, licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Procolo (Pozzuoli, 273 circa – Pozzuoli, 19 settembre 305) è stato un diacono cristiano che subì il martirio sotto l'impero di Diocleziano ed è venerato come santo dalla Chiesa cattolica che lo ricorda il 18 ottobre; a Pozzuoli è ricordato il 16 novembre. In particolare la prima leggenda ricalca una vicenda storica documentata che ricorda la sommossa popolare della città contro il vicario imperiale del Barbarossa del 1164 che si concluse con la sua uccisione. Ritenuto in passato secondo vescovo di Pozzuoli, ed ancora venerato nonostante probabilmente non sia mai esistito e di conseguenza sia stato depennato dalle liste dei santi sotto il pontificato di, http://www.archeoflegrei.it/due-puteolani-diventati-santi/, RIONE TERRA/ San Procolo ritorna nel Duomo – GUARDA LE FOTO | Cronaca Flegrea, http://www.diocesipozzuoli.org/?areasez=55, https://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Procolo_di_Pozzuoli&oldid=107084812, Vittime della persecuzione di Diocleziano, licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Il corpo di san Procolo fu probabilmente sepolto dapprima presso il pretorio di Falcidio che dovrebbe trovarsi nei pressi della necropoli di via Celle, alla periferia di Pozzuoli per poi trovare una definitiva collocazione nel duomo della città. A questo punto del racconto compaiono i tre puteolani, il diacono Procolo ed i laici cristiani Eutiche ed Acuzio, i quali protestarono vivacemente contro la condanna mentre i martiri venivano condotti al supplizio; con la facilità e il fanatismo di allora, furono presi anche loro e condannati alla stessa pena degli altri. beato martire del Signore, Tutti questi racconti pongono in primo piano la figura di san Gennaro, del miracolo della liquefazione del suo sangue e poi delle varie traslazioni delle reliquie dei martiri, con destinazioni diverse e del loro culto in varie località. Questa pagina è stata modificata per l'ultima volta il 10 ago 2019 alle 18:35. Aggiunto/modificato il 2001-05-31, Sostienici e avrai TUTTE le immagini di Santiebeati Comunque si va sempre a pensare che il martire sia nato a Pozzuoli nel 273 circa. Tra loro va ricordato il vescovo di Benevento Gennaro, che come gli altri sei "compagni di fede" fu condannato alla decapitazione presso il forum vulcani, nei pressi della Solfatara di Pozzuoli. ricorriamo con confidenza, La Chiesa cattolica ricorda Procolo come santo il 18 ottobre assieme Eutiche e Acuzio, come riporta il Martirologio Romano: «18 ottobre - A Pozzuoli in Campania, santi martiri Procolo, diacono, Eutiche e Acuzio.». Secondo un documento del IX secolo dalla dubbia autenticità, nell'871, il corpo del martire sarebbe stato portato da un cavaliere svevo nell'abbazia di "Angia Dives" o Reichenau, in un'isoletta sul Lago di Costanza nella Svizzera renana. Indice alla Vostra gran potenza Di martiri col nome Procolo venerati dalla chiesa cattolica se ne contano almeno cinque, c’è il san Procolo venerato a Terni (14 febbraio e 1 maggio), a Bologna (1 giugno), a Autun (4 novembre), a Pozzuoli (16 novembre) e … Secondo la tradizione invece, il supplizio fu mutato per l'avvenimento di un miracolo, infatti, le fiere si inginocchiarono al cospetto dei condannati, dopo una benedizione fatta da Gennaro. Gli Atti Puteolani o Acta sancti Proculi, che illustrano il martirio di san Procolo, furono trovati nell'Archivio della Curia di Pozzuoli e pubblicati per la prima volta dal gesuita padre Joannes Stilting nel 1757 ad Anversa[1]. Agli Atti Puteolani si aggiungono gli Atti Bolognesi composti alla fine del VI o agli inizi del VII secolo. I pagani scoperto che Sossio era cristiano, lo denunciarono al giudice Dragonzio. Sossio venne catturato e condannato ad essere sbranato dalle belve nell'anfiteatro Flavio di Pozzuoli. In ricordo di questo avvenimento dal 1845, come stabilito dal vescovo Raffaele Purpo,[2] nella seconda domenica di maggio vengono portati in solenne processione per le vie della città le reliquie e il busto argenteo del Santo martire, insieme a quello marmoreo di san Gennaro e a quello ligneo di san Celso[3]. Sia il Martirologio Geronimiano sia il Martirologio Romano fissano la festa di san Procolo al primo giugno. Il culto del santo nella città di Bologna ha origine antiche. Secondo un'altra Passio, Procolo sarebbe giunto a Roma dalla Siria; rifugiatosi a Terni, ne divenne vescovo e, perseguitato da Totila, arrivò a Bologna dove subì il martirio per decapitazione. Un’antica tradizione attesta che il luogo del martirio di Procolo era fuori dei limiti della città romana e alto-medievale, non lontano da una porta denominata poi Procula. San Procolo è venerato ab antiquo come martire nella Chiesa Bolognese. busto di san Procolo presso S. Vitale. Il gruppo dei sette martiri campani fu ben presto venerato dai Cristiani della zona, come testimonia la loro raffigurazione nelle catacombe dette di San Gennaro, di San Severo e di San Gaudioso a Napoli. Per l'occasione hanno rifatto il loro ingresso in cattedrale anche i tre busti[4]. San Procolo è venerato ab antiquo come martire nella Chiesa Bolognese. Alcuni studi, condotti nel 1964 a Napoli, confermerebbero che le reliquie svizzere corrisponderebbero alle parti mancanti alle reliquie napoletane e puteolane. Quanti san Procolo? Prendono tale nome perché sono conservati in un codice del 1180, esattamente nel codice membranaceo n. 1473 , fogli 223-225, di proprietà del monastero di Santo Stefano dei padri Celestini a Bologna. Nel maggio 1964 a seguito dell'incendio della cattedrale le reliquie furono portate via e messe al sicuro. La chiesa di S. Procolo a Naturno è una delle chiese paleocristiane più antiche dell’Alto Adige. Nel 1389, nella ricognizione dell'arca dove riposavano le spoglie del Santo, furono rinvenuti due corpi, dando così sostanza alle due differenti leggende, quella del Procolo soldato e quella del Procolo vescovo. Intorno a un Procolo martire a Bologna la tradizione ha creato due vite leggendarie, che differiscono per alcuni particolari importanti: nella prima, Procolo sarebbe stato un soldato e un instancabile diffusore del Cristianesimo presso ariani e pagani nella città di Bologna; entrato in contrasto col prefetto Marino, decise di ucciderlo e venne condannato a morte per decapitazione; col capo reciso tra le mani, si recò nel posto dove fu poi eretta una chiesa in suo onore. Procolo (... – Bologna, 304 circa) fu un soldato romano martirizzato a Bologna durante la persecuzione dei cristiani sotto Diocleziano, venerato come santo dalla Chiesa cattolica. Procolo è uno dei sette martiri che furono decapitati nel 305 durante l'epoca delle feroci persecuzioni nei confronti dei cristiani messe in pratica da Diocleziano. Il suo corpo è tuttora custodito nel tempio a lui dedicato. viva fede, ferma speranza e perfetta carità.». Perciò furono trasferiti nel Foro dove il Magistrato giudicante li condannò alla decapitazione, che ebbe luogo, secondo la tradizione, il 19 settembre del 305 nei pressi della Solfatara di Pozzuoli. Procolo (... – Bologna , 304 circa) fu un soldato romano martirizzato a Bologna durante la persecuzione dei cristiani sotto Diocleziano , venerato come santo dalla Chiesa cattolica . San Procolo, in particolare, ottenne, insieme a San Gennaro, il patronato di Pozzuoli. Durante questa celebrazione e quella al termine della processione della seconda domenica di maggio al santo patrono viene cantato questo inno con la sua semplice melodia: «Oh San Procolo protettore, Martirologio Romano: A Bologna, san Procolo, martire, che per la verità cristiana fu trafitto con dei chiodi da trave. I nomi dei sette martiri, compaiono in almeno sette antichi Acta, Passiones o Vitae. Nel 1780 nell'abbazia si rinvennero delle ossa, tra le quali una parte delle reliquie del martire puteolano che furono riconosciute e recuperate grazie alle ricerche di Monsignore Antonio Gutler, confessore della regina di Napoli Maria Carolina e furono riportate a Pozzuoli il 13 maggio 1781.
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