Ma il drammaturgo o commediografo era comunque ai margini di questo grande giro di affari e di denaro. Accanto perciò ai Ludi Scaenici ufficiali venivano organizzati dei ludi speciali. Gli storici si sono interrogati su quale potesse essere stata la condizione sociale di queste persone impegnate nella messinscena degli spettacoli teatrali. Nel Medioevo intorno ai resti del teatro sorsero alcune chiese tra cui quella di San Vittore al teatro, che conservava nel nome l’ubicazione dell’antico edificio romano e che oggi viene ricordata dall’omonima via. La costruzione del Teatro non fu contemporanea della fondazione della città, ma piuttosto collocabile in una fase posteriore di qualche decennio, in quanto nell’area sono venuti alla luce i resti di edifici preesistenti. Si tratta di testi che, data la loro struttura, non sono stati scritti per la scena ma per essere letti di fronte ad un auditorio di poche persone. E gli attori cercavano di portare avanti perfomance il più possibile migliori. Chi, invece, si occupava dei vestiti di scena era chiamato Choragus. E infine i Ludi Funebri, organizzati in onore della morte di un nobile romano importante. Infatti, solo nel 55 a.C., in epoca tardo repubblicana, verrà eretto il primo edificio teatrale in pietra, per volere del console Pompeo. Posti praticamente in asse, essi occupavano tre isolati attigui alla cinta muraria.Del Teatro romano di Aosta spicca la maestosa facciata meridionale costituita da una serie di arcate e da tre ordini sovrapposti di aperture di diversa ampiezza, scandite nella loro rigorosa geometria da una serie di poderosi contrafforti che si ripetono anche all’interno del muro, rastremandosi leggermente verso l’alto.L’apparato murario è caratterizzato dall’utilizzo di grandi blocchi parallelepipedi di puddinga (conglomerato di origine fluviale, largamente impiegato nell’architettura pubblica aostana), rifiniti a bugnato rustico molto sporgente, e da blocchi di calcare travertinoso. La completa messa in luce avvenne però tra il 1933 e il 1941, quando furono effettuati importanti lavori di restauro e integrazione.Negli anni ’60 vennero indagate le zone est e sud-ovest (insulæ 31 e 32) dove emersero resti di abitazioni; fra il 1997 e il 2000, infine, una serie di indagini permisero di completare le conoscenze sulle fasi costruttive del monumento.L’ultimo intervento di restauro conservativo, preceduto da un’approfondita serie di studi, si è concluso nel 2009. Venivano costruiti probabilmente nei pressi del tempio del dio a cui i ludi erano dedicati. Non si sa con esattezza quale fosse il tipo di contratto tra l’ìimpresario e il commediografo. Posizionato nel settore occidentale della città, esso si trovava vicino alle mura e alla porta Vercellina, attraverso la quale passava la strada per Novara e Vercelli; a poca distanza era anche il decumano massimo (oggi corrispondente alle vie Santa Maria alla Porta e Santa Maria Fulcorina) che sfociava nella piazza del foro. Teatro; Approfondimenti; Approfondimenti. Lo spettacolo teatrale era infatti offerto dai magistrati che organizzavano i Ludi. Allo stesso modo, probabilmente, anche i commediografi erano persone libere o liberte (ex schiavi). Come testimoniano ancora una volta i prologhi delle commedie, soprattutto ad inizio spettacolo una gran folla vociante e allegra si riversava in teatro. Come già accennato poco più su, gli spettatori del teatro nell’antica Roma non pagavano nessun biglietto. Ad ogni modo, posisamo dedurre che l’autore vendesse, senza riserve, il proprio testo teatrale all’impresario, il quale poteva mettere in scena il testo, cambiarlo e  modificarlo a suo piacimento. Questo significa che, anche attraverso i Ludi facevano politica ed erano alla ricerca del consenso da parte dei propri elettori. Dopo aver scavato profonde fosse, le cui pareti furono foderate con tavole di legno e fissate all’interno della trincea da assi o travetti verticali, furono infissi nel terreno pali di quercia ad una distanza di circa 0,30 metri uno dall’altro. I biglietti gratuiti presupponevano la mancanza di una precedente assegnazione dei posti in platea, quindi vigeva la regola del “chi prima arriva, prima alloggia”. Ai tempi di Plauto e di Terenzio quindi, la fastosità  e la durata dei Ludi ea decisamente ridotta rispetto ai Ludi maestosi che avvenivano in età imperiale. Una volta terminata la festività, i teatri venivano abbattuti. Il commediografo, una volta venduto il proprio prodotto teatrale, non aveva più alcun potere su di esso. All rights reserved. La scoperta del teatro avvenne tra la fine dell’Ottocento e la metà del Novecento, durante la costruzione delle sedi storiche della Camera di Commercio (Palazzo Turati) e della Borsa di Milano (Palazzo Mezzanotte). mercoledì, 27 Mag 2020. news; mercato . Le gradinate riservate agli spettatori (cavea) poggiavano su muri radiali collegati da volte ed erano divise in due settori da un corridoio semianulare. La loro indisciplina può, infatti, essere in parte giustificata dalla mancanza di comfort. le varie troupe di attori avevano un padrone a cui sottoporsi, i cosidetti Domini. Nella sede storica del Palazzo della Borsa (Palazzo Mezzanotte)  sono conservati, coperti da un sistema removibile di vetrate, altre parti del monumento. Prendevano il nome di Ludi Scænici ed erano dedicati ad una particolare divinità. Per questo motivo, sia Plauto che Terenzio nei loro prologhi cercavano di assicurare gli spettatori che la loro commedia sarebbe stata divertente o interessante. Nell’antica Roma le rappresentazioni teatrali avvenivano solitamente all’interno di festività che coinvolgevano tutti i cittadini. I Ludi Romani dedicati al dio Giove, i Ludi Florales dedicati alla dea Flora, i Ludi Plebei dedicati anch’essi a Giove, i Ludi Apollinares dedicati al dio Apollo e i Ludi Megalensia dedicati a Magna Mater. Scarica la brochure realizzata dall’Università Cattolica del Sacro Cuore e guarda il video sul teatro romano, disponibili sul sito della Camera di Commercio Metropolitana di … Di sconosciuto, Pubblico dominio, Collegamento. Nella zona Sud-Ovest si trovano i resti di abitazioni del II o del III sec. Come per l’antica Grecia, queste festività erano associate con la religione di Stato, perciò assumevano sempre una forte aria di ufficialità. I Ludi Scænici. Dietro al palco (pulpitum) si innalzava una parete (frons scaenae) con colonne in marmo bianco e forse statue. teatroromano@mi.camcom.it (da gennaio 2018: teatroromano@milomb.camcom.it), http://www.milomb.camcom.it/teatro-romano. Nei Ludi infatti non era prevista la presentazione di un programma ufficiale della manifestazione. Il teatro continuò ad ospitare spettacoli fino alla fine del IV secolo d.C. Dal secolo successivo il teatro perse progressivamente questa funzione e iniziò il suo lento declino con lo spoglio di alcune sue parti. Spesso infatti erano disposti ad integrare con denaro proprio la concessione statale (lucar) messa a disposizione per i Ludi. Ma come detto, non altrettanto fortunati. Proprio in virtù di questo, almeno inizialmente non era previsto alcun posto a sedere in platea. I primi erano chiamati Histrones o Cantori, mentre il falutista era detto Tibicen. Gli storici ne hanno individuati almeno cinque, la cui istituzione è però avvenuta in tempi differenti. Come per l’antica Grecia, queste festività erano associate con la religione di Stato, perciò assumevano sempre una forte aria di ufficialità. Approfondimenti: Teatro Romano Il Teatro fu ricavato sulle pendici del colle di San Pietro, avendo di fronte la città romana, al di là del fiume. Pratica che portava spesso gli spettatori a litigare tra loro, anche ferocemente, in mezzo a urla, schiamazzi e risate. L’ingresso a teatro era gratuito, poiché il biglietto era offerto interamente dagli organizzatori. Data la poca disciplina del pubblico, nei teatri romani si sentì ben presto l’esigenza della figura di un banditore, il Præco. Andremo insieme alla riscoperta del teatro durante il Medioevo! L’impresario, una volta aquistato il testo teatrale, cercava di rfiarsi della spesa appena effettuata coi soldi che il magistrato gli avrebbe pagato in un secondo momento per l’allestimento della messinscena. Come al solito, a causa della scarsità dei documenti a nostra disposizione, non possiamo avere certezze ma solamente supposizioni. D’altronde, non abbiamo che pochi frammenti dei testi teatrali successivi, fatta eccezione di alcune opere teatrali di Seneca. Era quindi fondamentale catturare l’attenzione degli spettatori, nella speranza che rimanessero ad assistere allo spettacolo fino alla fine. Al centro di tale giro di soldi c’era infatti l’impresario, nonché capo degli attori. Epoca in cui, peraltro, erano diffusi solamente pantomima e mimo, una tipologia di spettacolo dal vivo ben diversa. È infatti soprattutto dalle testimonianze della sua esperienza, che gli storici hanno potuto darci un quadro della situazione. E dai prologhi di Terenzio, veniamo a sapere che gli spettatori potevano perdere interesse per la messinscena, distratti magari da una gara di cavalli che avveniva nel circo poco lontano. L'uso della maschera teatrale era stato ripreso naturalmente dal teatro greco: essa era di legno o spesso per lo più di tela. Gli spettatori romani non erano particolarmente disciplinati, proprio perché nessuno aveva pagato il biglietto. Gli spettatori dovevano rimanere per forza in piedi per tutta la durata dello spettacolo e questo spiega come mai Plauto molto spesso nei prologhi si vantasse della brevità delle sue commedie. Con lo scorrere dei secoli, è cambiato tantissimo il suo modo di approcciarsi al teatro, così come il suo comportamento durante le messinscene. Un esempio, è l’attore comico Roscio, che frequentava le famiglie romane più ricche ed era grande amico di Cicerone. Questi, involontariamente, ci danno molteplici indizi per capire come era formato il pubblico romano e come era strutturato l’edificio teatrale in cui avvenivano le messinscene. Solo a partire dalla seconda metà del II secolo a.C., stando a quanto ci viene detto da Tito Livio, nei teatri romani si prevedeva un numero esiguo di posti a sedere. Questo però non significa che la condizione dell’attore medio (tragico o comico) fosse elevata. L’esistenza di questi assi viari permetteva un rapido accesso agli spettacoli teatrali per chi abitava sia nel territorio sia all’interno delle mura. È il caso, ad esempio, di Ambivio Turpione che era un uomo di qualche importanza. E spesso gli stessi commediografi o drammaturghi erano interpreti a loro volta, come dimostrano i casi di Livio Andronico e Plauto. Contiene appunti, immagini, musiche, schemi, testi, spartiti, consigli di lettura e approfondimenti a integrazione e/o completamento delle lezioni svolte in classe. Alle spalle del teatro era un grande portico con colonne di ordine ionico, che racchiudeva uno spazio verde dove gli spettatori si recavano durante gli intervalli o in caso di maltempo. La rigida moralità romana, infatti, giudicava il teatro una forma di intrattenimento che portava il cittadino ad oziare. Ciononostante due documenti, scritti tra il 1119 e il 1130, ricordano che in quegli anni sulle gradinate della cavea si sedevano i cittadini milanesi prendere decisioni importanti per la comunità. Costruito durante l’impero di Augusto, il teatro di Milano è il più antico edificio pubblico noto di quel periodo e testimonia l’importante momento storico in cui la città si dotò di strutture per il popolo. La maschera scura identificava il sesso maschile, la bianca il sesso femminile. la durata dei Ludi è variata con il passare del tempo, in concomitanza con l’arricchirsi della società romana. Tweet. L’aspetto delle murature doveva poi essere rifinito dalla stesura di intonaco o da un rivestimento in pietra. Ti sia lieve la terra», La facciata dopo le demolizioni delle costruzioni addossate (anni ’30 del secolo scorso), Frammento di testa in bronzo dorato dal Teatro romano di Aosta, conservato al Museo Archeologico Regionale - MAR.
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